Il trattamento con Vitamina B12 e Acido Folico associato ad aumento di tumore e di mortalità nei pazienti con cardiopatia ischemica
In Norvegia, un paese senza fortificazione degli alimenti con Acido Folico, i pazienti con malattia cardiaca hanno presentato un aumento del rischio di cancro e di morte per qualsiasi causa quando sottoposti a trattamento con Acido Folico e Vitamina B12
Molti studi epidemiologici hanno trovato associazioni inverse tra l’assunzione di Folato, una vitamina B, e rischio di tumore del colon e del retto.
Prove sperimentali suggeriscono che la carenza di folati può promuovere le fasi iniziali della cancerogenesi, mentre alte dosi di Acido Folico possono favorire la crescita delle cellule tumorali.
Dal 1998, molti Paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno messo in atto la fortificazione obbligatoria di alimenti ( farina e cereali ) con Acido Folico per ridurre il rischio di difetti congeniti del tubo neurale. Recentemente, sono emersi timori riguardo la sicurezza dell’Acido Folico, in particolare per quanto riguarda il rischio di cancro.
Marta Ebbing, di Haukeland University Hospital a Bergen, in Norvegia, e colleghi hanno analizzato i risultati di due studi norvegesi finalizzati all’abbassamento dei livelli plasmatici di omocisteina tra i pazienti con cardiopatia ischemica. In questi studi è stato osservato un aumento statisticamente non-significativo dell'incidenza di cancro nei gruppi assegnati a trattamento con Acido Folico.
I ricercatori hanno esaminato se il trattamento con Acido Folico fosse associato a tumore e a mortalità per tutte le cause dopo prolungato periodo osservazionale.
Poiché in Norvegia non è stata adottata la fortificazione degli alimenti con Acido Folico, questa popolazione era ben adatta per questa indagine.
I due studi randomizzati, controllati verso placebo, hanno riguardato 6.837 pazienti con cardiopatia ischemica, che sono stati trattati con placebo o vitamine del gruppo B nel periodo 1998-2005, e sono stati seguiti fino alla fine di dicembre 2007.
I pazienti erano stati randomizzati a ricevere trattamento orale con Acido Folico ( 0.8 mg/die ), più Vitamina B12 ( 0.4 mg/die ) e Vitamina B6 ( 40 mg/die ) ( n=1.708 ), Acido Folico ( 0.8 mg/die ) più Vitamina B12 ( 0.4 mg/die ) ( n=1.703 ), Vitamina B6 da sola ( 40 mg/die ) ( n=1.705 ) oppure placebo ( n=1.721 ).
Durante il trattamento la concentrazione media di folato nel siero è aumentata più di ben 6 volte tra i partecipanti a cui era stato somministrato Acido Folico.
I Ricercatori hanno scoperto che, dopo una mediana di 39 mesi di trattamento e di ulteriori 38 mesi di follow-up, a 288 partecipanti ( 8.4% ) non-trattati con Acido Folico più Vitamina B12 e a 341 partecipanti ( 10% ) che avevano ricevuto questo trattamento è stato diagnosticato un tumore ( aumento del rischio del 21% per i trattati ).
La mortalità per cancro è stata riscontrata in 100 pazienti ( 2.9% ) non-trattati con Acido Folico più Vitamina B12 e in 136 ( 4% ) che avevano ricevuto questo trattamento ( aumento del rischio del 38% per i trattati ).
L’incidenza di mortalità per qualsiasi causa è stata del 16.1% tra i pazienti trattati con Acido Folico più Vitamina B12 contro il 13.8% tra quelli che non avevano ricevuto tale trattamento.
In conclusione, dall’analisi dei due studi è emerso un aumento dell'incidenza del cancro del polmone nei soggetti che hanno ricevuto Acido Folico più Vitamina B12.
Il trattamento con Vitamina B6 non è risultato associato a effetti significativi.
I risultati hanno bisogno di essere confermati in altre popolazioni; tuttavia è necessario un monitoraggio di sicurezza a causa del diffuso consumo di Acido Folico attraverso integratori alimentari e alimenti arricchiti. ( Xagena2009 )
Fonte: Journal of American Medical Association, 2009
Farma2009 Endo2009 Cardio2009
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